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QUATTRO FANCIULLE NEL WEST ...


Buongiorno!!!

Oggi 7 gennaio il mio babbo compie 90 anni e le bimbe sono partite da Grenada con il volo per New York - Milano.

Siamo rimasti soli, Feliciana in lacrime … e un triste annuncio, l’aereo partirà con tre ore di ritardo e perderanno la coincidenza a New York …

Quello che è peggio e che l’aereo successivo è il giorno 11 gennaio.

Quattro fanciulle disperse a New York, chissà come se la caveranno!

… a me non dispiacerebbe essere disperso 3 giorni a New York a spese della compagnia aerea, non sono mai stato a New York!

Quanti giorni vi ho abbandonati senza il diario di bordo! Qualcuno ha anche protestato!

“Come mai?” … “Dove siete finiti?”

Ve lo dico …

Avere a bordo 4 ragazze che vogliono andare ovunque, vedere tutto, nuotare nella barriera corallina per ore, navigare, pescare …

vi assicuro che per il povero capitano è stata dura! Quattro contro uno non vale!

Mi hanno battezzato “capitano” perché nei vari attracchi i Caraibici che arrivano con le lance così mi appellano.

Ma torniamo indietro!

S. SILVESTRO A UNION ISLAND

31 dicembre 2017 - domenica

Da Bequia a Union

Partenza prestissimo.

Come sempre una breve navigazione con un bel vento teso, gran bolinata.

Come sempre due mani di terzaroli, ormai la randa si issa sempre con due mani, qui la randa intera non serve.

Il vento spesso sale a 20 nodi in pochi minuti, lavoriamo con il genoa, si apre e si chiude velocemente, sbandiamo poco e siamo sempre tra i sei e gli otto nodi.

Un bel navigare!

Abbiamo superato Tobago Cays, torneremo a Nord dopo capodanno.

Come consigliato dagli skipper locali, la notte di capodanno si passa in strada a UNION.

Lì siamo arrivati in tarda mattinata, subito assaliti dalle barche locali e abbiamo deciso di mettere le cime a terra.

Il ristorante offriva il posto in banchina gratis in cambio della partecipazione al cenone.

Costo 50 Euro a testa, il capitano gratis.

Decisione presa subito e cime in banchina.

Union è vero Caribe.

Casette di legno colorate, poco cemento, molto casino, negozietti microscopici, merce poca.

Tre negozi che vendono cellulari, qui tutti hanno il telefonino sottopelle.

Un mercatino della frutta delizioso e caro avvelenato.

Tutto arriva da Saint Vincent, qui non si coltiva perché non piove.

A cena siamo stati gli unici avventori al buffet.

Il cibo non era male, coscia di maiale, pollo, tacchino arrostiti, varie zuppette di fagioli e di strane verdure.

Abbiamo ordinato una bottiglia di vino francese, aceto purissimo … così il capodanno è andato a birra.

Poi la sera abbiamo brindato a champagne!

La strada era piena di gente, un frastuono di musica, tutti ballavano impedendo il passaggio alle vetture che suonavano il claxon a distesa.

Vero casino divertente.

Tantissimi italiani, diversi skipper con i loro equipaggi, da noi conosciuti in Martinica, si sono dati convegno su questa strada.

A Union ci saranno si e no 5 km di strade, 1000 casette e trentatremilaottocentoquarantasette enormi suv con i vetri neri!

E tutti sono transitati sulla strada della festa per arrivare a Bouganvilla o allo Yacht Club, luogo della festa dei signori.

Divertentissimo!

Noi comunque abbiamo preferito il mondo eterogeneo e colorato della festa in piazza.

A bordo delle potenti Range Rover o delle gippone giapponesi, signore vestite dei colori più sgargianti e coperte di scintillanti bijoux!

(Clicca sull'immagine per vedere il video)

Le ragazze si sono divertite e sono tornate al mattino.

Hanno ballato con argentini, italiani, caraibici, sono state le prime donne della diskoroad!

Bouganvilla è un bel Resort ed è grazie a questo che Union ha un aeroporto.

Non esiste per contro il porto e quindi i rifornimenti sono piuttosto complicati.

Nonostante questo ho visto un paio di grosse ruspe, alcuni camioncini e i suv … chi sa come faranno a scaricarle a terra.

Il primo gennaio siamo stati ancora saldamente legati alla banchina.

Cambusa riempita, passeggiata sul monte con panorama mozzafiato sull’arcipelago.

La gente saluta incontrandoti per strada, sorride, tutti sono affabili e simpatici.

Anche quelli dell’ufficio immigrazione dove dobbiamo recarci ad ogni entrata o uscita dagli stati sono affabili e scherzano con noi.

Le ragazze hanno passato la giornata a Palm Island, una microscopica lingua di sabbia bianca tra il reef e Union.

Ombrelloni, gazebo, palme, tutto Caraibi di lusso!

Per arrivare abbiamo ballato un po', ma il tender è grande e abbiamo preso solo qualche spruzzo: Rientro in taxiboat per le signorine. Io ho passeggiato e riposato😊

TOBAGO CAYS

2 gennaio 2018 – martedì

Partenza all’alba (si fa per dire) destinazione Nord, Tobago Cays!

Lì il vero Caribe, il reef, la sabbia bianca.

L’ancora di Luar 040 appoggiata alla sabbia e davanti alla prua l’Oceano aperto!

Il reef non cancella l’onda, la addolcisce, il vento non cessa mai, ma sentire il rumore dell’Oceano che frange sui coralli, vedere davanti alla prua sorgere la luna, essere in mezzo al mare senza esserlo, è una sensazione indescrivibile.

Nuotare nei coralli in mezzo a mille pesci colorati e vedere le tartarughe di mare brucare la prateria sommersa ...

(Clicca sull'immagine per vedere il video)

... lasciarsi dondolare in superficie seguendo le correnti sopra mille pesci che ondeggiano con noi e non fuggono alla nostra presenza è affascinante!

Abbiamo trascorso la giornata nell’acqua tiepida andando a caccia dei luoghi più esterni del reef, dove l’acqua più profonda è più popolata di pesci ed aragoste.

Enormi aragoste in due metri di acqua!

Ma la fiocina è proibita, soprattutto non abbiamo neanche pensato di prenderla.

Guardare negli occhi un’aragosta curiosa che ti scruta dalla tana è troppo divertente!

Provare ad acchiapparla per le antenne senza strapparle troppo simpatico!

Ho consumato due batterie del Gopro, lui mi segue infaticabile in acqua e filma tutto.

Peccato che non sempre i colori siano perfetti, la sabbia, il movimento incessante dell’onda talvolta rendono l’acqua un po' torbida.

Proverò a recuperarli con il tempo coi programmi di montaggio.

I filmati sono ora in viaggio, destinazione il fido Francesco che li pubblicherà.

Vi consiglio di guardare le tartarughe nutrirsi, è uno spettacolo emozionante!

Cena a terra nei ristoranti di spiaggia, circondati da equipaggi italiani, tutti simpaticissimi.

Aragosta alla griglia legumi vari, patate alla brace, tutto ottimo. I piedi nudi nella sabbia, la musica, per noi acqua e birra, per Feliciana l’immancabile Lambrusco rosè della cantina Garuti, portato da bordo!

MAYREAU

4 gennaio 2018 – giovedì

Da Tobago Cays a Mayreau, che è molto vicina.

Abbiamo dato fondo in Carnash Bay davanti ad una spiaggia bianca di sabbia fina, un reef stupefacente.

Le palme, i ristorantini sulla spiaggia con i barbecue caraibici a base di enormi aragoste … stanno diventando un vizio! Anche Feliciana ha fatto il bagno.

A sera siamo saliti sulla sommità dell’isola a vedere il panorama dal piazzale della chiesa.

Mayreau è l’unico avamposto cattolico dei Caraibi.

Nell’800 un prete è venuto qui, ha costruito la chiesa, portato civiltà e creato economia.

Una bella storia, così la chiesa domina l’isola e tutto il parco marino di Tobago Cays e le isole circostanti.

Un tramonto indimenticabile, come diceva il portolano.

La chiesa ordinatissima, la casa del prete una megavilla …

Il prete un giovane con i capelli rasta ed un grande crocifisso d’oro al petto, la zona ricreativa per i fedeli enorme, il tutto per 500 abitanti! Tutti che vivono di turismo.

Anche qui tre km di strada e i gran macchinoni che corrono su e giù sclacsonando.

Tutta la strada l’abbiamo percorsa a piedi andata e ritorno in un’oretta scattando foto e commentando il paesaggio …

A cosa servano i suv nessuno lo sa, ma il consumismo è fatto esattamente di questo, possedere cose assolutamente inutili ma di prestigio …

però la spiaggia di Mayreau fa perdonare anche i suv.

L’aragosta alla brace è deliziosa, le verdure caraibiche pure.

PETIT ST. VINCENT

5 gennaio 2018 – venerdì

Da Mayreau a Union Island e poi Petit St. Vincent

Abbiamo trascorso qualche giorno nella barriera di Tobago Cays.

Valeva veramente la pena.

Ora dobbiamo partire, prima meta Union per fare la Clearence e poi raggiungere Grenada.

Fatta la Clearence usciamo da un difficile reef ed approdiamo a Petit St. Vincent.

Una lunga lingua di terra con una candida spiaggia.

Isola privata con un Resort da sogno a 2.000,00 € a notte per due persone e tutto l’immaginabile di queste residenze.

A noi hanno dato il consenso di approdare con il gommone sulla banchina e di rimanere su di un pezzetto di spiaggia.

Le ragazze sono state accompagnate con una vetturetta a visitare l’isola, hanno girato il film di questo luogo esclusivo.

Comunque … il mondo è razzista, quattro belle figliole si, il capitano in spiaggia con l’armatrice!

Sul reef abbiamo fatto i soliti incontri ravvicinati con le aragoste, questa volta in un metro di acqua. Il giorno del rientro inesorabile si avvicina.

Il pescatore è venuto ad offrirci il pesce.

Abbiamo acquistato degli strani pesci, che somigliano agli occhioni, ed una cernia.

Io ho pescato una specie di dentice innescando con un residuo di tonno.

Così abbiamo mangiato gli occhioni e lasciato dentice e cernia per la sera successiva.

CARRIACOU (SANDY ISLAND) E GRENADA

6 gennaio 2018 – sabato

Da Petit St. Vincent a Carriacou (Sandy Island) e poi Saint George’s a Grenada.

Partiti da Petit St. Vincent passiamo Carriacou dal lato occidentale per dirigerci verso la tappa obbligata di Sandy Island.

Anche qui una stretta lingua di sabbia sul reef, il reef spettacolare. Abbiamo nuotato in banchi di pesci argentei che oscuravano la vista del mare e del fondo.

Uno spettacolo incredibile!

(Clicca sull'immagine per vedere il video)

Miliardi di pesci che si muovono come se fossero un unico pesce, noi dentro il branco!

Poi la grande razza, il rombo con i pallini blu e gialli, delle strane aguglie color giallo canarino con la proboscide aspirante (aspirano i pesciolini!), colori improbabili ovunque.

Dovevamo partire e la ciurma continuava a nuotare infaticabile alla scoperta di nuove meraviglie!

Anche da Sandy Island partenza con piroette tra il reef con calma di vento … fino alla punta sud di Carriacou.

Un bel tonno è venuto a farci visita in pozzetto, così abbiamo avuto un sushi spettacolare!

Il vento è partito, ancora bolina, ancora punte di 20 nodi.

Traversata veloce con un poco di onda al traverso non alta.

La ciurma ha dormito per metà viaggio … stanca della nuotata.

Ovviamente dopo la punta di Grenada il vento si è calmato ed il mare è diventato formato tavolo da biliardo.

Bene! Tutti a tavola con tonno crudo e insalata.

Grenada è un’isola verdissima, questo annuncia pioggia, è abbastanza alta e vediamo di lontano sponde scoscese e qualche villaggio.

Ingresso in porto con gimcana fra i fari rossi e verdi e dopo una lunga attesa cime in banchina.

Il porto è quasi sontuoso, gli yacht del Marina sono immensi, noi siamo allo Yacht Club, più umile per fortuna.

Abbiamo un WIFI che sul pontile viaggia veloce e l’equipaggio scompare a comunicare!

Sono stanco morto, domani partiranno …

Feliciana piange già, cena da preparare a base di pesce.


GIORNALE DI BORDO

Ciao a tutte e a tutti,

​Giornale di Bordo  è la pagina del sito per chi non può vivere le gioie che il mare sa dare … e per chi ha voglia di vivere la libertà di navigare con noi

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