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VI RACCONTO BONAIRE


Non ho scritto per qualche giorno.

Vi racconto Bonaire.

Il giorno prima della partenza, come di necessità, abbiamo fatto cambusa.

Abbiamo trovato un supermercato lontanissimo dal porto, probabilmente di una catena olandese, fornito come se fossimo ad Amsterdam.

Bello l'urlo di gioia della Feli!

La Coop!

Davvero come essere alla Coop a Carpi.

E' uscita ed è rientrata con due enormi carrelli!

Quando ha varcato la porta sembrava una mamma con due gemelli in una enorme carrozzina biposto …non ho potuto non ridere!

Aveva trovato l'ultimo avamposto delle nostre abitudini e ne voleva approfittare.

Quando ha visto i prezzi è uscita a posare un carrello!

Riempirne uno era da solo dilapidare la pensione.

Al reparto frutta una signora italiana che vive là ci ha dato qualche consiglio utile e si è raccontata.

Arriva da Cremona, aveva un negozio in un centro commerciale, ha fatto una vacanza a Bonaire, si è innamorata dei luoghi, ha venduto tutto e con marito e due figli (la figlia grande sta finendo l'università in Italia) si è trasferita.

A Bonaire si occupa di affitto di ville per vacanze.

Ha detto che del lavoro in Italia non ne potevano più, che non era vita, che a Bonaire hanno ritrovato la vita, la serenità e tutti i valori che in Italia non esistono più (aggiungo: meno ancora nel regno lombardo).

Ora i figli sono adolescenti, parlano 5 lingue, andranno all'università in Olanda.

A Bonaire, come ovunque qui, alle 8 am i negozi e le attività aprono, alle 17 chiudono.

Chi c'è … c'è, altrimenti domani si vedrà.

Il sabato alle 12 il mondo si ferma, è festa.

Solo i supermercati, ovvio avamposto della nostra inciviltà, hanno altri orari.

Questa è prima di tutto Bonaire: "i valori".

Poi la barriera corallina!

Le A B C sono le tre isole delle ex Antille olandesi. Aruba, Bonaire, Curaçao.

La caratteristica di Aruba è di essere diventata un’immensa fabbrica con un enorme centro commerciale "duty free", vari casini e casinò. Riceve le grandi navi da crociera e non ama il diporto.

Non ci siamo andati.

Curaçao è come Aruba senza casini e casinò.

Entrare a Willemstaad è una impresa, non ci interessa, l'abbiamo guardata scorrere a murata, più che sufficiente: una dozzina di petroliere ormeggiate, i pozzi per l'estrazione del petrolio, navi da crociera. Niente natura, solo "Milano 2".

Bonaire invece ha fatto la scelta ecologista.

Niente fabbriche – tranne una, imboscata a Nord - immense saline per la produzione del sale, con le pompe di sollevamento dell'acqua che funzionano a vento, rispetto maniacale del mare, boe gratuite ovunque per visitare la barriera, nessuna possibilità di gettare l'ancora (proibito, punto) un grande parco pieno di uccelli e di pappagalli, iguane e animali vari, una vita tranquilla basata sul turismo delle immersioni e del windsurf. Popolazione prevalente, bianca e olandese, poi ispanici e neri.

Parlano olandese, il loro patois e inglese.

La città è in falso stile olandese, poche le "vere case", colorate dei colori olandesi, poco trafficata e simpatica.

Abbiamo noleggiato uno scooter e abbiamo visitato la parte sud dell'isola. La città finisce con alcuni fabbricati industriali (capannoncini per noi), pochi supermercati ed i negozi di auto.

Poi si entra nella pampa, terra rossa riarsa, il cartello che avvisa che si entra in territorio peruviano, le fazendas recintate con muri di enormi cactus, capre … veramente un altro mondo.

Molto caratteristico.

La strada è larga 6 metri, la prudenza è d'obbligo anche perché anche qui le vetture sono enormi suv che occupano due carreggiate.

Abbiamo preso uno sterrato che andava dalla parte del grande mare interno, da loro chiamato lago, nella zona selvaggia.

Veramente selvaggia!

Cactus, mangrovie nella zona verso l'acqua, iguana, fenicotteri rosa, un guado in scooter, e infine una grande piazzola.

Qualche baracca, un bar, i bagnanti ed enormi mucchi di enormi conchiglie portate dal mare.

Una pace incommensurabile.

L'acqua calda e cheta, eppure eravamo in una ansa del grande lago dei surfisti e li vedevamo volare all'orizzonte.

In quella parte di lago l'aliseo tace, le mangrovie lo spengono!

Se fossero evaporati i suv saremmo stati in un'altra terra.

Abbiamo ripreso il viaggio, circumnamotato il lago (nel senso che abbiamo girato in tondo in moto) e siamo andati alla base dei surfisti.

Le strutture precarie in legno e le tavole modernissime …

Scuole di surf, un sacco di gente e l'impressionante vista del reef.

Il reef toglie l'onda dell'Oceano, il bacino non ha onde, l'aliseo entra sparato con tutta la sua potenza.

Spettacolare!

20 nodi di aliseo e il mare come la vasca da bagno.

Immenso parcheggio e ovunque tavoli da pic nic.

E' vero, questo oltre ad essere un luogo di "valori" è il paradiso dei surfisti!

Il viaggio continua lungo la costa est, battuta dall'aliseo.

Le onde si frangono contro la terra con alti spruzzi e gran fragore.

Le fotografie raccontano ciò che gli occhi vedono, non i profumi.

Dietro la strada le saline con i loro laghi ed i loro canali.

Natura selvaggia.

E' stato bello sostare ed ascoltare il rumore del mare e del vento, respirare l'ossigeno con il profumo di iodio, guardare l'Oceano.

Poi, quando l'isola ha coperto l'Oceano ed è rimasto il vento, son comparse le scuole di kai surf.

Anche lì uno spettacolo acrobatico.

Un ragazzo ci ha visti filmare e si è esibito in voli acrobatici.

Le saline sono una grande fonte di ricchezza per l'isola.

Sono enormi ed hanno colori che variano dal bianco al turchese, al terra, al viola.

Anche questo un bello spettacolo.

Ma credo il pezzo forte sia la barriera corallina, che è ovunque e circonda l'isola.

Siamo perfino saliti su una barca a sommergibile che fa un lungo giro e si può vedere la barriera dai vetri immersi.

I pesci sono bellissimi e i coralli vivi e di stranissime formazioni.

Alghe altissime formano una rada foresta immersa che ondeggia.

Ovunque pesci variopinti.

Nuotare nella barriera è come nuotare in un mondo alieno, entrare nelle favole di Walt Disney, forme e colori sconosciuti vivono nel mare, i pesci indifferenti a te fanno le loro cose, vivono la loro vita da pesci, non fuggono.

Così ti trovi ad essere semplicemente un visitatore cui nulla si nasconde.

Vale la pena nuotare in questo mare.

Ho fatto delle immersioni e nuotato con una tartaruga in mezzo ai coralli.

Qui i pesci non temono l'uomo perchè i fucili sono proibitissimi. La tartaruga poi sembrava neanche vedermi. L'ho filmata a 50 cm!

Questo è un luogo dove hanno saputo conservare la natura e con lei l'anima delle persone.

Probabilmente chi passa con le navi da crociera vede i soliti negozi per turisti, la gelateria di Luciano che fa gelati buonissimi, poco di più.

Ma chi ha il tempo minimo che occorre per osservare, vede.


GIORNALE DI BORDO

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