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BANEDUP, EASTERN LEMMON CAYS


Ormai i nostri amici Francesi e Norvegesi sono tutti partiti per il Pacifico, hanno passato il canale di Panama e stanno navigando verso le Galapagos.

Noi siamo rimasti qui ed abbiamo conosciuto nuovi amici.

La comunità Italiana è una comunità vera.

Come sempre, quando si è lontani da casa in un luogo ospitale, ma sicuramente privo di ogni minimo servizio, il mutuo soccorso diventa un modo di vivere.

La sera sovente qualcuno lancia l'idea "ogni equipaggio porta qualcosa a terra" e tutti si trovano sull'isola di Nuinudup, negli Eastern Lemmon Cays, dove vive una famiglia Kuna che gestisce un bar e vende molas.

Un dollaro a testa per la famiglia e ci lasciano il tavolone per mangiare tutti insieme.

Servono birra e coca cola e tutti fanno festa.

Le case degli Italiani sono Banedup ed i Lemmon Cays.

Qui le barche si ritrovano quando finiscono i charter per le isole.

Qui si possono fare le piccole riparazioni, qui si trovano le medicine e l'assistenza tra di noi.

Come sempre ci sono "i vecchi" … Piero e Simonetta di Dream sono i grandi Vecchi.

Simonetta conosce tutti i kuna, Piero aggiusta i frigoriferi delle barche.

Simonetta assiste sempre tutti. Organizza giornate culturali con i Kuna, mercatini per vendere le molas, aggrega il popolo!

Oggi è a Panama perché un capitano ieri ha avuto un'ischemia cerebrale e pure due infarti.

È stato portato a Panama in ospedale, ora sta meglio, Simonetta è partita per Panama con soldi vestiti documenti in soccorso del capitano e della sua compagna.

Oggi siamo andati all'aeroporto di El Porvenir per fare le pratiche di immigrazione …un po' in ritardo … ma qui nessuno ci fa caso.

Qui si arriva e molti restano, punto.

Le regole Panamensi non interessano a nessuno.

Poi siamo andati a Cartì, un' isola dove troviamo frutta e verdura, generi alimentari vari, dove c'è un pronto soccorso e dei servizi minimi.

Andando a Cartì abbiamo comunicato sul canale 68 chiedendo se qualcuno a Banedup aveva bisogno di alimenti.

Da giorni le barche non passano a causa del mare grosso, così abbiamo fatto spesa per tutti quelli che ce lo hanno chiesto.

Siamo rientrati e il sole era tramontato. Possiamo farlo perché conosciamo la pass nel reef a memoria. Mentre ci avvicinavamo alla pass guardavo avanti alla prua. Lo spettacolo era incredibile, davanti a me l'oceano, le sagome dei velieri si stagliavano nel cielo, i ciuffi delle palme accanto ai velieri, piccole isole a mucchietto.

I velieri erano immobili sospesi nell'acqua davanti all'orizzonte.

Come è possibile … il reef.

La barriera semisommersa che ferma la grande onda oceanica e non si vede.

Le catene delle ancore tese verso l'oceano, le prue che lo guardano, e tutto immobile sospeso nella sera che cade e la luna che sale.

La pace è qui, protetta dai Kuna.

E' difficile spiegare questo luogo e questa gente.

Il tempo si è perduto. Tutto ciò che era abitudine non esiste più. Qui esiste il silenzio.

Questa sera sono passato da Piero per invitarlo a cena, è solo. Aveva già un invito.

Mi ha detto: “in questi giorni troppe parole. Dopo due giorni di silenzio starò bene.”

La sera ci sediamo in pozzetto, le sere sono fresche, una temperatura perfetta, beviamo un po' di rhum, guardiamo le stelle, ascoltiamo la notte.

Le isole non hanno illuminazione, piano piano le luci delle barche si spengono, rimane la notte.

Qualche volta le razze saltano alto e precipitano in mare con gran fragore.


GIORNALE DI BORDO

Ciao a tutte e a tutti,

​Giornale di Bordo  è la pagina del sito per chi non può vivere le gioie che il mare sa dare … e per chi ha voglia di vivere la libertà di navigare con noi

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