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IL PESCATORE


Ogni giorno va a pescare.

Qualche pescatore usa la lenza.

Le lenze sono rudimentali, un filo arrotolato sulla bobina, un amo piccolo artificiale con la piumetta bianca o un amo innescato con i pesciolini o i totanetti.

Il pescatore va dove il corallo precipita nel blu, ha i suoi posti.

Lancia il filo e lo ritira a piccoli strappi.

Mentre pesca getta piccoli sbruffi di acqua in mare, utilizzano un mezzo cocco, il rumore simula il rumore di una mangianza ed attira i predatori.

La lenza in una mano, il cocco nell’altra, i gesti si ripetono.

Alla fine della giornata ricava qualche kg di pesce e prima di tornare a casa fa il giro delle barche per vendere il pesce.

Sottobordo chiama … “Olaaa!” … e tu esci a guardare.

Chiede 3, 4 dollari per un paio di bei pesciotti, li pulisce, magari ti chiede acqua, o una birra o la coca cola … Qualcuno offre qualcuno nega.

Poi torna a casa con quello che resta, serve alla cena della famiglia.

Qualche pescatore utilizza il fucile.

Io vado a passeggio nel mare a guardare il corallo, loro pescano nel blu e catturano bei pescioni.

Non ne sarei mai capace.

Poi catturano enormi granchi e aragoste.

Non hanno guanti, come facciano a prendere dalle tane le aragoste piene di aculei durissimi solo loro lo sanno.

Con 12 dollari abbiamo comprato due belle aragoste più due piccoline.

Un ragazzo che spesso viene a portarci il pesce ha visto i miei guanti e mi ha chiesto se ne avessi un paio indicando le aragoste, gli ho regalato un paio di guanti che non potevo usare, piccoli.

La felicità qualche volta è fatta di piccole cose.

Speriamo gli vadano bene.

Ogni giorno il rito si ripete. Il cibo per la sua famiglia dipende dal mare.

Anche il nostro cibo dipende dai pescatori.

O peschiamo, e bisogna dedicare del tempo alla pesca, o non abbiamo proteine.

Compriamo il pesce e il pescatore è contento.

Solitamente si muovono con le piccole canoe scavare nel tronco.

Qualcuna ha la vela.

Manderò a Maurizio, il nostro velaio, le foto delle “vele” Kuna.

Sono pezzetti di straccio o vecchie tele. Albero e boma sono pezzi di bambù, le cime corde da imballaggio. Eppure le canoe si muovono veloci sull’acqua. Non hanno timone, il timone è la pagaia stessa, eppure orzano, poggiano, virano con incredibile maestria.

La piroga non ha piombo, non ha deriva.

Ha il pescatore.

Amo questi pescatori, non distruggono il mare, prelevano ogni giorno il loro fabbisogno.

Il mare è grande e generoso.

Così facendo non smetterà mai di dare.

Forse avremmo bisogno di imparare da loro.


GIORNALE DI BORDO

Ciao a tutte e a tutti,

​Giornale di Bordo  è la pagina del sito per chi non può vivere le gioie che il mare sa dare … e per chi ha voglia di vivere la libertà di navigare con noi

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